martedì 29 marzo 2016

INTERVISTA ABSENT FEET





"Carillon" è il nuovo singolo degli Absent Feet, ecco la loro intervista per noi!








Come nascono gli "Absent Feet"?
Gli Absent Feet nascono nel 2010 da un idea mia (Andrea De Ritis, voce e tastiera), l'unico a non aver mai preso in mano uno strumento prima, rispetto agli altri membri della band che avevano suonato già in altre formazioni. L'idea di fondare il gruppo mi venne metre guardavo TRL, il vecchio programma di Mtv, dove si stava esibendo una band italiana di dubio talento artistico, e mi dissi "possiamo fare sicuramente di meglio", e così proposi l'idea a mio fratello Daniele,che automaticamente chiamò all'appello gli altri amici di quartiere.


Cosa significa il vostro nome?
Il nostro nome non significa niente. E' un soprannome che diedero a mio fratello, per via della sua maldestria in sala, dove era solito staccare i cavi con i piedi, da li la traduzione sbagliata di "piedi distratti" in Absent Feet. Ma il nome ci piacque comunque, per quanto mi riguarda, evoca un pò quella sensazione di camminare senza sapere bene dove andare quando sei assorto dai pensieri e ti lasci trasportare da i tuoi piedi.


Ci raccontate il vostro percorso artistico?

Il nostro percorso artistico non è poi così cambiato nel tempo, i mebri sono cambiati, ma i strumenti sono rimasti gli stessi. Sicuramente nella prima fase eravamo molto più melodici, essendo molto influenzati da gruppi quali U2, Beatles, Battisti. Ora credo che sia più l'energia a fare da padrona. Ma non è escluso che si viri ulteriormente verso altre sonorità.


Come definireste il vostro stile?
Direi che è un giusto compromesso tra musica alternativa /sperimentale e un buon pop/rock. Ci poniamo sempre l'obbiettivo di fare qualcosa di fresco e innovativo non perdendo mai di vista ciò che sono i canoni della musica popolare. E facile fare cose innovative, ma non hanno senso se non piacciono alla gente.


E' uscito il vostro nuovo singolo "Carillon", come nasce? e cosa racconta?
Carillon nasce da un giro di chitarra del nostro chitarrista, inizialmente molto cupo e deprimente, ma suonandola insieme abbiamo iniziato a sentire la voce di Paul McCartney che diceva" take a sad song and make it better" e così abbiamo fatto di una canzone triste una canzone molto solare e spensierata. La canzone è un invito a vivere la bellezza delle cose come passeggere, come un amore estivo, o la prosperità di una città ormai in decadenza. Anche per questo la scelta di girare il video in un paesaggio campano, in continuo conflitto tra la sua storicità e suoi problemi culturali attuali.


Come siete cambiati dagli inizi del vostro percorso ad oggi?
Credo che siamo diventati molto più pragmatici, e più tolleranti l uno con l'altro. Prima litigavamo sempre, soprattutto con mio fratello, ma con il tempo siamo riusciti a valorizzare il silenzio quando necessario; litighiamo comunque tanto! ma abbiamo impararo ad aprire più birre e meno la bocca in determina situazioni. Sotto l' aspetto creativo ci capiamo molto più in fretta e questo comporta sicuramente un continuo avvicinamento verso quello che è e sarà il sound Absent Feet.


Chi scrive i testi e chi la musica tra di voi?
I testi io e mio fratello, finora io ho scritto quelli che canto io e lui quelle che canta lui. Quelli che scrivo io sono comunque sempre sottoposti alla sua supervisione, in quanto più bravo di me con l'inglese. Di IMAGINERATION io ho scritto Carillon, All for free e Gonna get you, tutto il resto lui. La musica dipende dai brani, alcuni vengono già con un idea forte principalmente da me e mio fratello, altri nascono in sala, ma ogniuno di noi contribuisce in modo determinante sulla propria parte di strumento.


Secondo voi, al giorno d'oggi un artista per emergere, deve per forza contare sull'appoggio di un talent oppure può contare anche sulle proprie forze?
 Dipende che prospettive ha. Se vuole avere il massimo con il minimo sforzo, si butta sui talent e bene che gli vada dura 5/6 mesi (nel più dei casi) cantando pezzi che gli scrive qualcun altro che nemmeno conosce. Ma se vuoi veramente dare un senso artistico a ciò che fai devi lavorare sodo perche ciò che suoni e canti venga fuori da te, devi fare la gavetta, devi incazzarti quotidianamete con molta gente, ti devi sbattere senza avere il più delle volte nulla in cambio, solo così conquisterai veramete chi ha attenzione per la musica. Ma il più delle volte questa è una strada tortuosa che non porta da nessuna parte purtroppo, e di certò i talent non autano a spianarla.


C'è un tour in programma?
Si. stiamo pianificando un pò di date per l'Italia, e forse anche al nord Europa.


Tre cose di cui non fareste a meno
L'alcool, il ghigno malvaggio di ringhio( il bassista), i pranzi nei posti tipici delle città dove andiamo a suonare.





Qui il video ufficiale del loro nuovo singolo "Carillon"