martedì 17 maggio 2016

INTERVISTA IZI





Dopo aver preso parte come attore protagonista nel film "Zeta", Izi è uscito con il suo primo album "Fenice". Conosciamo meglio la sua storia attraverso questa intervista!







Ci puoi raccontare in breve la tua storia e come ti sei avvicinato alla musica rap?
Io ho iniziato verso i 12/13 anni con una sorta di poesie, che poi le ho perse tutte, però erano una sorta di testi, quindi l'atteggiamento con cui li scrivevo era molto di sfogo, di rabbia perchè dovevano spiegare quello che mi circondava. A 15 anni ho scritto il primo testo, dai 16 anni in poi ho fatto all'anno un mixtape, un disco non ufficiale, e ora esco fuori con "Fenice" che è il primo disco ufficiale finalmente.


Com'è stato cimentarti nel ruolo di attore protagonista? Ti piacerebbe continuare anche questa strada? 
Mi tengo aperta anche questa strada perchè comunque ho un'agenzia cinematografica quindi mi tengo attaccato al mondo della recitazione e mi farebbe molto piacere. Ho già fatto qualche provino nuovo, vedremo come andranno, però vorrei tenere aperto questo video.

Cosa hai provato quando ti hanno proposto il ruolo di Zeta?
Questa è la mia occasione, la piglio. Anche perchè non avevo proprio nulla, ero a Genova, nella mia città e mi ha chiamato il co-produttore mi ha detto "tra due giorni puoi venire a Roma che vorrei conoscerti? per capire due cose", gli ho detto di si e due giorni dopo mi son ritrovato a Roma e già Cosimo Alemà ha deciso che dovevo essere io il personaggio. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo fatto un po' di discorsi e già da lì ha capito e ha iniziato a lavorare sul mio personaggio.


Com'è stato collaborare con rapper nell'ambito di un film e non in collaborazioni musicali?
Molto strano perchè comunque non sono attori, sebbene Clementino da buona scuola napoletana è un grande attore e sa tenere le masse. Salmo anche secondo me ha fatto veramente una grande esibizione all'interno del film. Tormento mi è piaciuto un bordello poi è un mio grande amico. Ensi pure, quindi sono molto contento in realtà.


Parliamo un po' del tuo album, come mai l'hai chiamato "Fenice"? 
"Fenice" perchè come si è potuto vedere nel film ho il diabete veramente anche nella mia vita, due anni fa ho avuto un po' di disguidi siccome ero senza casa, tra un casino e l'altro, praticamente ho avuto un coma diabetico, una pancreatite, quindi è come se mi fossi resettato per un tot e mi sono risvegliato che avevo voglia di cambiare la mia vita perchè ho capito che tanto stare appresso agli altri non puoi fare niente, non puoi cambiare gli altri. Quindi cambi te in primis e gli altri possono pigliare da te la forza, e trovarla dentro di loro per cambiare se stessi e così è successo. "Fenice" perchè è una resurrezione fisico, mentale e proprio di consapevolezza come se fosse un percorso di vita.


Dove nascono le canzoni e a cosa ti ispiri per scrivere i testi? 
Guarda ti direi che mi ispiro anche a te ora che sei qua davanti a me. Tutto quello che vedo durante la mia giornata, io lo assimilo e lo porto a casa. Generalmente scrivo di notte, tendenzialmente tutto un po' bagnato di cupo, almeno a me piace questa parte qui, anche perchè studiavo letteratura inglese, quella parte del romanticismo mi piace molto. Mi nutro di tutto quello che mi succede e che il mondo ha da darmi. 


Come nasce la partecipazione di Lorenzo Fragola nel brano "Scusa"?
Lorenzo Fragola, intanto è risaputo che sia Sony, io in quanto ero Sony volevamo creare un duetto con una voce importante italiana, senza avere una voce veramente forte si è pensato a Lorenzo Fragola. In una seconda parte abbiamo aggiugno Moses Sangare che è un mio amico molto bravo di Bergamo e diciamo che abbiamo creato questo pezzo tutti e tre, infatti poi c'è il vocalizzo finale di Fragola e abbiamo messo il ritornello di Moses.


Quali sono i tuoi rapper preferiti?
In Italia, ora come ora ti dico Salmo e Marracash. All'estero ti direi quasi più come artisti in generale Stromae, poi non saprei, in America ce ne sono molti che mi stanno piacendo ultimamente. 


Che canzone dedicheresti a te stesso in questo periodo della tua 
vita?
Non saprei, in questo momento non saprei dirti una canzone, forse "She used to love me alot" di Johnny Cash.


Tre cose di cui non faresti a meno
Del calore della gente, dell'aria di cui mi nutro e dei miei amici



(Nella nostra pagina Facebook ufficiale "Tutto Acceso Blog" potete trovare la video intervista)