Ecco a voi l'intervista dei The Kolors durante la quale ci parlano del loro nuovo album "You"
C'è ancora qualcosa che, ad oggi, vi ha lasciato l'esperienza ad Amici?
Certo, l'esperienza ad Amici per noi significa riuscire a tradurre in un linguaggio comprensibile, ad un pubblico molto più vasto, un qualcosa che prima era etichettato come "underground". Noi veniamo dal mondo dei localini dove c'eravamo creati una nostra "cricca" di persone che ci seguiva e non dovevamo rispettare tanti canoni del pop, la televisione, ecc...Diciamo che più che Amici, è stato proprio l'entrare a far parte di un team televisivo; quindi rispettare tutti i tempi ed in questo Elisa ci ha dato una grandissima mano perché già era nel mainstream italiano. E poi ci ha regalato tanto l'esperienza ad Amici.
Dall'ultimo album a questo cos'è cambiato e cosa avete imparato in tutto questo tempo?
Siamo cambiati noi, come cambia una qualsiasi persona. Dopo due anni non sei la stessa persona di due anni fa. Dal punto di vista artistico si matura tanto, soprattutto se fai tante cose e ti interfacci con un mondo nuovo come quello che è capitato a noi; dal mondo dei localini siamo andati a finire sui palchi con migliaia di persone davanti e abbiamo imparato e preso quello che ci serviva per scrivere e registrare un disco e produrre un disco che ci rappresentasse. Ecco questo nuovo disco ci rappresenta tantissimo.
Nel singolo che avete lanciato, com'è nata la collaborazione con Gucci Mane e Dady's Groove?
Il disco l'abbiamo visto in maniera proprio diversa, abbiamo ragionato in una logica diversa sia per la scrittura che per la produzione perché ci siamo accorti, osservando il nuovo modo di ascoltare la musica grazie alle piattaforme di streaming (tipo Spotify), che non si ascolta più un album intero, è difficile ascoltare un album intero; soprattutto un album di un solo genere. E' diventato quasi stancante per la media di persone che ascoltano in base alla playlist, proprio perché ti puoi mettere tre brani di Drake seguiti da due dei Red Hot Chili Peppers che sono due mondi totalmente diversi e quindi abbiamo lavorato in quella direzione lì cercando di mettere più sapori in un album. Abbiamo fatto i primi sei brani a Londra, però facevamo a singhiozzi perché avevamo anche degli eventi qui in Italia e quindi rientravamo in Italia. Questo ci ha dato modo di mettere a fuoco e guardare lucidamente la cosa che avevamo già in mano per capire se servivano altre sonorità. I Daddy's Groove sono una realtà che io non pensavo fossero napoletani come noi e sono una realtà che io ho sempre adorato dal punto di vista di produzione perché loro producono per Sia, David Guetta e il mondo della dance a livello globale. Ci siamo accorti che anche a loro faceva piacere collaborare con noi e poi tra napoletani in studio è diventata una cosa tipo caciara. Alla fine l'ultima produzione è stata "What Happened Last Night", non è stata l'ultima scritta ma è l'ultima che abbiamo prodotto ed eravamo con loro e io ho buttato lì la cosa dicendo a loro:"Voi avete gli amici famosi internazionali, mandate una mail e vediamo se ci risponde qualcuno". Così hanno fatto e hanno risposto in tanti, tra cui anche Nicki Minaj per dire però lei voleva i soldi (ride), però ci piaceva tantissimo l'accostamento strambo The Kolors, che sono visti un po' mainstream in Italia anche se noi non facciamo roba per il mainstream, e una realtà mega trap internazionale come quella di Gucci Mane, cattivissima e sboccatissima.
Avete mai pensato di incidere un singolo in italiano?
Certo, lo abbiamo fatto con Fedez & J-Ax. E' considerabile come l'aver inciso un singolo in italiano perché il cantante sono io, loro non cantano, e quindi è come se l'avessimo fatto. In "Assenzio" c'è la mia voce e in italiano suona così quindi si, lo abbiamo fatto se si considera "Assenzio" visto che è presente la mia voce.
Tre cose di cui non fareste a meno
Le chewing gum, il collirio e il carica batterie della sigaretta elettronica.
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