Thomas: da poco è uscito il suo nuovo album omonimo, ecco la sua intervista per noi dopo l'instore presso la Nave de Vero
Partiamo parlando del tuo nuovo album "Thomas", come mai hai deciso di chiamarlo proprio con il tuo nome?
E' un album molto identificativo e racchiude un po' tutti i colori della mia personalità musicale. Contiene anche tutti i sogni per cui ho sempre lavorato, quindi appunto l'ho chiamato con il mio nome proprio perchè è molto personale e identificativo.
Secondo me, a differenza del precedente EP, possiamo definirlo un biglietto da visita di quello che è il mio mondo, esprime in maniera molto più ampia e definita quello che sono.
Ovviamente contiene anche un po' l'evoluzione perchè comunque questa estate ho vissuto un sacco di esperienze nuove che mi hanno formato sotto certi aspetti e tutto si è riversato sulla scrittura dei brani.
Ascoltando i vari brani presenti, ci son tantissime sonorità diverse, quale brano senti più tuo?
Come sonorità è un album che rappresenta il mio mondo musicale, per cui si passa dal funk, al soul, R'n'b, ed infine l'Hip-Hop mescolato con il pop e con l'italiano. In generale mi piace riprendere un po' di sonorità della black music e mescolarla con il pop quindi è difficile identificarmi in un brano.
Probabilmente i brani più importanti dell'album sono un po' i due vertici, in mezzo ci son tutte le altre sfumature, e sono "non ridere di me" e "Sheela". Da una parte "Sheela" è molto più ritmata, focosa, ballabile, dall'altra parte invece "non ridere di me" è più emotiva, un respiro all'intero dell'album.
Due colori completamente diversi e in mezzo ci son tutte le altre sfumature.
Quale effetto ti fa aver pubblicato due album nel giro di pochissimo tempo?
E' un po' strano. Son successo tante cose in questo ultimo anno, in generale. Da Amici poi sono uscito e ho fatto un sacco di esperienze, sono entrato nella casa discografica Warner, tanti radio festival.
Tra l'altro, fino all'anno scorso partecipavo come giovane emergente e invece quest'anno ci son tornato da ospite, dopo un percorso del genere. Sto vivendo nella mia realtà una parte del sogno per cui ho sempre lavorato e ciò mi sprona a lavorare ancora di più per far si che sia sempre più intenso.
Com'è arrivata la passione del ballo nella tua vita?
In generale penso che canto e ballo siano nati con me. All'età di 7 anni ho iniziato a coltivarli presso una scuola di danza e canto e poi pian piano il mondo del ballo mi ha presentato Micheal Jackson, il mio idolo. E' l'artista che mi ha portato ad unire le due passioni per la danza e per il canto. Per me è importante che siano unite l'una con l'altra e la stessa cosa tra l'altro si riflette la stessa cosa sulla scelta e sulla scrittura dei pezzi.
Come vedono i tuoi amici questo improvviso successo?
C'erano prima e ci sono anche adesso. La cosa bella è che hanno assistito a tutto il mio percorso fatto prima e adesso gioiscono delle soddisfazione che ricevo insieme a me.
Ci puoi dare qualche anticipazione per i due primi live? Cosa dobbiamo aspettarci?
Per quanto riguarda i miei primi due live mi piacerebbe nel mio piccolo, visto che sono all'inizio di quello che spero sia un lungo percorso, prendere una tipologia di show internazionale. Interagire con ballerini, giochi di luce, magari qualche musicista live che sfrutta le sequenze. Mi piacerebbe creare un tipo di show del genere!
Tre cose di cui non faresti a meno
La musica, l'amore e il sorriso.
----------------------------------------------------------------------------