Mudimbi: ecco la sua intervista per noi!
Terzo classificato a Sanremo giovani, un posto comunque importante. Come è stato salire sul palco del Festival e quali emozioni hai provato?
E' stato molto semplice, facile, e divertente a differenza di come me l'avevano prospettato perché alla fine è un signor palcoscenico, se ti piace stare sul palco (cosa che a me piace molto) lì era tutto amplificato per 10 milioni e mi sono divertito. Credo si sia visto, sia da casa, sia la gente lì nel pubblico.
E' stata una bella esperienza, non come l'ho sentita raccontare fino adesso, sai l'emozione ti frega, l'ansia, per me invece è stato molto più stimolante.
In gara hai portato il brano "il mago", com'è nata questa canzone?
E' nata per necessità perché era balenata per la testa l'idea di poter andare a Sanremo, solo che bisognava scrivere una canzone, non essendo io in grado di scrivere una canzone sanremese classica perchè vengo da tutt'altro genere, ho pensato di scrivere qualcosa che semplicemente potesse interessare un po' tutti a prescindere dalla fascia d'età. Quindi ho scritto una canzone che parla in realtà della felicità, della propria felicità, mascherata però da canzone allegra anche se ti da un po' di spunti per riflettere.
Descrivi in 3 parole il tuo album
Eclettico, colorato e imprevedibile
Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Mia madre, Caparezza, Stromae.
C'è un concerto al quale sei stato dove magari hai pensato "anche io voglio fare uno spettacolo del genere"?
Sicuramente quello di Caparezza, "eretico tour". Ho visto quel concerto e ho pensato "porca vacca, io sta roba devo riuscire a farla", cioè ad intrattenere non solo con la musica ma con uno spettacolo vero e proprio.
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